E' passato ormai quasi un mese dal mio arrivo, quasi tutto qui è diventato familiare, la casa, l'équipe, la sabbia, gli insetti, i taxi sgangherati, il mercato con le sue urla e i suoi colori, la corrente elettrica che viene e va, e l'acqua che ogni tanto latita...da queste parti non è solo il caldo a fare la differenza. Finalmente, per la prima volta, incontro da vicino un progetto di sviluppo, non parlo di quello scritto sulla carta, parlo della gente che ci lavora, parlo di quelli che cercano di cambiare le cose, parlo di quelli che alla povertà dicono di no e ai mali che porta con sé non vogliono proprio abituarsi, a quelli che pensano che non sia una punizione divina, che sia opera dell'uomo e che tocchi all'uomo portare rimedio. E' con loro che tutti i giorni ho voglia di confrontarmi, è a loro che rubo i segreti, è da loro che cerco di trarre ogni insegnamento è da loro che voglio imparare a far questo lavoro. E ogni giorno mi alzo piena di speranza, quella che qualcosa con il mio lavoro possa cambiare, in meglio, perché si, qui il rischio è di fare peggio....ma non mi stanco di essere ottimista, di guardare avanti senza lamentarmi troppo e di lavorare. LAVORARE, senza dimenticare che il giorno che verrà meno la passione per questo lavoro sarà arrivato il momento di lasciare.
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